Servizio di supporto e monitoraggio della situazione lavorativa del PTA in periodo emergenza CoViD19

Il CUG dell’Università di Pavia, nei mesi di Aprile-Maggio 2020, ha realizzato, con il supporto del Pro-Rettore prof. Tomaso Vecchi, un intervento di supporto e monitoraggio telefonico rivolto al personale tecnico-amministrativo d’Ateneo, con lo scopo principale di fornire sostegno e vicinanza durante l’emergenza CoViD-19.

Sui 389 membri del PTA contattati (il 69% del personale raggiungibile), sono state raccolte 377 valutazioni sulla modalità smart-working (SW) in fase emergenziale e sul possibile proseguimento dell’esperienza in futuro. Solo lo 0.5% non ha voluto partecipare all’intervista, mentre il 2.6% non ha potuto contribuire, avendo lavorato in presenza anche durante l’emergenza.

Il PTA dell’Università di Pavia è composto per il 68% da donne e per il 32% da uomini. Il personale raggiunto dalle telefonate è costituito per il 74% da donne e per il 26% da uomini; anche la distribuzione di genere per coloro che hanno fornito spontaneamente un recapito telefonico personale è pressoché simile (71% donne e 29% uomini).

Il colloquio telefonico è stato idealmente diviso in due parti. La fase iniziale ha riguardato il benessere psico-fisico degli intervistati. La fase successiva ha invece indagato il gradimento della nuova modalità di lavoro.

Giudizio sulla modalità SW durante l’emergenza COVID. 
Le percentuali sono calcolate sui valori assoluti delle risposte, cioè: 123 “agevole”;
112 “né agevole né disagevole”; 77 “molto agevole”; 40 “disagevole”; 25 “molto disagevole
 

Il 53% degli intervistati ha trovato agevole o molto agevole il lavoro da casa durante l’emergenza, e un ulteriore 30% si è adattato senza troppi problemi alla situazione.

Nella tabella successiva sono indicati i motivi del gradimento.


Molte delle persone intervistate si sono dette disponibili a continuare con l’attività di smart-working anche una volta finita l’emergenza sanitaria, non in maniera continuativa ma, in generale, per un massimo di due giorni a settimana, questo perché la maggior parte delle persone ha espresso la mancanza dei rapporti interpersonali con i colleghi e con i superiori.

In conclusione, la maggior parte del PTA intervistato si è mostrato disponibile alla nuova modalità lavorativa.

In allegato è possibile trovare la relazione finale e completa dell’attività.